“La morale anarchica,” di
Pëtr Kropotkin
È stato il primo libro diciamo sull’anarchismo che ho letto in vita mia, avevo 16 anni, sapevo appena l’italiano e anche se era un’opuscolo e non un vero e proprio libro, saranno state 60 paginette, ci misi tanto a leggerlo, molti termini con la terza media che ho, anni fa non li comprendevo affatto e infatti sottoliniavo e cercavo sul vocabolario, ancora lo smartphone non era così diffuso e quelle pagine erano difficilissime per me, ma volevo assolutamente leggerlo, quell’opuscolo mi rapi per un mese. Poi dopo continuai con qualche opuscolo di Malatesta e di Bakunin, non ero pronto ai libri di 300 pagine pieni di termini che non conoscevo e quindi leggevo solo opuscoletti sull’anarchismo, pagine che non si scordano mai sopratutto se poi ti fanno iniziare un percorso che ancora continui, anche se fatto di ostacoli, muri da saltare, lucchetti da rompere e filo spinato da tagliare ma anche fiori e fiumi bellissimi, distese di prato verdi, montagne piene di colore oppure bianche di neve, colline verdissime e distese di grano chilometriche e poi i grandi fiumi sentiti decine di volte a scuola, il Tigri e l’Eufrate e chi l’avrebbe mai detto che l’avrei visti e attraversati con un ak47 in mano, difendendo una rivoluzione, ancora in corso grazie alle miglia di martiri e comuqnue voglio dire che questo
percorso non ancora concluso, in questo percorso sono anche caduto, mi sono fatto male, ho fatto del male, ma grazie ai compagni e alle compagne mi sono rialzato e continuo questi percorso più forte e convinto di prima, perché questo tragitto porterà alla vittoria fatta di libertà, uguaglianza e fratellanza.
Paolo Andolina Pachino
“La formica, l’uccello, la marmotta […] non hanno certo
letto né Kant né i Padri della Chiesa e nemmeno Mosè
[…]. L’idea del bene e del male non ha quindi nulla a che
vedere con la religione o con il misticismo. È un bisogno
naturale delle razze animali. E quando i fondatori delle
religioni, i filosofi e i moralisti ci parlano di entità divine
e metafisiche, non fanno che riformulare ciò che ogni for-
mica e ogni passero già praticano nelle loro piccole società.”
Pëtr Kropotkin, La morale anarchica
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