Credo che il discorso sia molto ma molto complesso, una e la lotta alla droga e allo spaccio che è una lotta politica portata avanti da anni da compagni e compagne in tutta Italia, e non parlo di certo di spaccio di fumo o Maria, ma dall’altra parte c’è da considererà che molti cosìdetti “neri sputa palline” si può molti di essi sono costretti o per povertà, o perché non hanno come vivere ma sopratutto anche perché costretti dalla mafia nigeriana, che a Torino e molto forte.
Quindi questa questione non si può risolvere in commenti di poche righe su Facebook, magari pure offensivi, ma ci dovrebbe essere una discussione, una riflessione e un confronto fra movimenti sociali, centri sociali e case occupate ma non solo a Torino, visto che sulla questione, visto che ho vissuto a Torino per anni, ,so benissimo che si hanno opinioni diverse.
Conuqnie solidarietà sempre ai compagni colpiti dalla repressione e comunque per capire bene la questione non leggo le veline della questura sui giornali, come in tanti compagni e compagne stanno facendo e quindi scrivono commenti inutili che sono pronti soloba scatenare divisioni, ma io personalmente preferisco parlare ai compagni e alle compagne e capire bene e sopratutto di persona, seno così facendo si fa solo il gioco della questura, cioè quello di cercare di dividere e con questa ennesima indagine conoscendo bene le opinioni dei compagni e delle compagne so benissimo che purtroppo forse la questura per l’ennesima volta ci riuscirà.
Paolo Pachino Andolina.
16 Maggio 2020
Link dell’articolo apparso sul sito di Repubblica Torino.
https://torino.repubblica.it/cronaca/2020/05/15/news/ronde_askatasuna_botte_spacciatori-256682069/
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